Clostridium botulinum: cos'è e perché è pericoloso

loreta longobardi • 2 settembre 2025

Clostridium Botulinum: Cos'è e Perché è Pericoloso

Clostridium Botulinum  è un batterio anaerobico, Gram-positivo, appartenente al genere Clostridium. È noto per la sua capacità di produrre una delle tossine più potenti esistenti: la tossina botulinica  responsabile di un’intossicazione nota come Botulismo. Questa proteina dal punto di vista strutturale è formata da un dominio enzimatico (catalitico) legato tramite ponti disolfuro a una regione di traslocazione, e da due domini che ne permettono l'interazione con specifici recettori cellulari.


Rappresentazione schematica della tossina botulinica. In blu è rappresentata la catena leggera (dominio catalitico), in verde è rappresentata la catena pesante (dominio di traslocazione) mentre in giallo e rosso sono rappresentati i domini di legame al recettore.

.Una volta ingerita, la tossina resiste all'ambiente acido dello stomaco e attraversa senza problemi il tratto gastrointestinale, venendo successivamente assorbita. Giunta nel circolo sanguigno, la tossina raggiunge il sistema nervoso periferico, dove agisce bloccando in modo irreversibile il rilascio dell'acetilcolina  da parte dei motoneuroni. Questo blocco determina una paralisi  muscolare progressiva, che rappresenta il principale pericolo legato alla tossina.


Il botulismo può presentarsi in diverse forme cliniche:

  • Botulismo alimentare: causato dall'ingestione di cibi contaminati. I sintomi iniziali possono includere secchezza della bocca, visione offuscata o doppia, difficoltà nella deglutizione e senso di debolezza muscolare. La paralisi muscolare tende a propagarsi in senso discendente, partendo dalla zona superiore del corpo fino a coinvolgere braccia e arti inferiori, con possibile compromissione dei muscoli respiratori. L’esordio può variare da poche ore a giorni dopo l’esposizione.
  • Botulismo da ferita: si manifesta quando il batterio infetta l'organismo attraverso delle ferite.
  • Botulismo infantile: colpisce in particolare i lattanti sotto i sei mesi di età, nei quali l’immaturità della flora intestinale consente la colonizzazione dell’intestino da parte del batterio, con conseguente produzione endogena della tossina.


Cibi Buoni… Ma Non Sempre Sicuri!

L'ingestione di alimenti contaminati da spore o dalla tossina prodotta da C. botulinum può provocare un'intossicazione nota come botulismo. Gli alimenti più a rischio sono quelli conservati non cotti  e che presentano un pH superiore a 4,6,  condizione favorevole alla crescita del batterio.

Questi sono i segnali più comuni da tenere d’occhio per riconoscere eventuale presenza di botulino nei cibi conservati:

-       Odore sgradevole  all’apertura del barattolo

-       Colorazione alterata

-       Gonfiore del tappo

-       Grumi, bolle, particelle insolite, o separazioni di fase

Prevenzione a Tavola e in Dispensa

Bastano pochi, ma fondamentali accorgimenti per ridurre rischio di intossicazione da botulino.

Prima di tutto, è essenziale evitare il consumo di alimenti scaduti o dall’aspetto sospetto. Inoltre, per chi ama preparare conserve fatte in casa, è importante seguire alcune precauzioni igienico- sanitarie indispensabili per garantire la sicurezza del prodotto. Tra queste:

  • Lavare accuratamente gli alimenti prima della lavorazione, così come le mani e tutti gli utensili che verranno utilizzati.
  • Le verdure vanno sbollentate in una miscela composta da parti uguali di acqua e aceto
  • Una volta invasati gli alimenti nei barattoli sterilizzati, è buona norma procedere alla pastorizzazione, immergendo i contenitori ben chiusi in acqua bollente per circa 15–20 minuti.
  • Nel caso delle marmellate e confetture, è consigliato utilizzare frutta e zucchero in parti uguali. Se si desidera ridurre la quantità di zucchero, è necessario aggiungere succo di limone per mantenere un pH sicuro.
  • Per la preparazione di olive e altri alimenti in salamoia, è opportuno rispettare il rapporto di 100 grammi di sale per ogni litro d’acqua.

 

Come Riconoscere il Botulismo

Tra i sintomi che possono far sospettare un’intossicazione da botulino troviamo:

·       Debolezza muscolare che parte dall’alto

·       Difficoltà nella deglutizione  (disfagia)

·       Secchezza orale  con ridotta produzione di saliva

·       Disturbi visivi, come visione doppia o sfocata

·       Palpebre che tendono ad abbassarsi  (ptosi)

·       Risposta pupillare alterata alla luce, con pupille che reagiscono poco o per nulla agli stimoli luminosi


La sintomatologia neurologica è bilaterale, simmetrica e discendente  ed inizia dai nervi cranici. Nel botulismo alimentare i sintomi si presentano solitamente entro le 36 ore e alla sintomatologia neurologica si aggiunge anche una sintomatologia che interessa il tratto gastrointestinale come nausea, diarrea, vomito  e crampi addominali.


Come si Interviene Dopo la Diagnosi?

Dal punto di vista farmacologico, il trattamento del botulismo varia in base all’età del paziente:


  • Negli adulti e nei bambini con più di un anno di età, si ricorre alla somministrazione di un’antitossina eptavalente di origine equina, che risulta efficace se utilizzata entro 72 ore dalla comparsa dei primi sintomi.
  • Nei lattanti, invece, la terapia prevede l’uso di immunoglobuline botuliniche umane.

 È importante sapere, inoltre, che avere avuto un’intossicazione da Botulino non conferisce in seguito immunità alla tossina botulinica.


L'intero contenuto di questo articolo deve essere considerato di carattere esclusivamente divulgativo e informativo. Non si intende in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.


Fonti:



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