I farmaci che stimolano il gioco d'azzardo

Biagio Flavietti • 16 ottobre 2023

I farmaci che stimolano il gioco d'azzardo

Alcuni farmaci dopaminergici per il trattamento della malattia di Parkinson possono avere rari effetti collaterali che sfociano nel gioco d’azzardo patologico (GAP) e nella ludopatia. Il pramipexolo è uno di questi principi attivi che potrebbe portare a stimolare determinati circuiti neuro-ormonali, conducendo il paziente affetto da Parkinson a giocare di più. Questi comportamenti indesiderati si sono verificati specialmente ad alti dosaggi dei farmaci dopaminergici e, generalmente, si sono rivelati reversibili con la riduzione o l’interruzione del trattamento farmacologico. Scopriamo insieme cosa succede al corpo umano in queste specifiche condizioni.

Cos'è il gioco d'azzardo patologico (GAP)?

Il gioco d’azzardo patologico consiste nella tendenza che hanno alcuni pazienti parkinsoniani che stanno assumendo un determinato farmaco dopaminergico, a giocare sempre di più. Questa tipologia di gioco d’azzardo patologico coinvolge all’incirca lo 0,6% della popolazione italiana e circa il 3% della popolazione affetta dalla malattia di Parkinson che sta seguendo una terapia dopaminergica.


La persona colpita da GAP ha continue fantasie che riguardano il gioco in tutte le sue forme (giochi di carte, scommesse sportive ecc ecc), entra in una situazione in cui è continuamente presa dall’idea del gioco, dalla possibilità del gioco, dalla necessità di giocare e dalla gioia che il gioco gli conferisce. Se una persona, ad esempio, è abile nel gioco del calcio, passerà l’intera giornata a tentare di escogitare combinazioni che potrebbero uscire e risultare vincenti. Per alcuni individui quello che sembrava un semplice e banale vizio si trasforma in una vera e propria forma di “schiavitù” e si trovano coinvolte in dinamiche “prive di controllo”. Nel giro di qualche mese si determina una tale situazione al cui interno c’è una totale perdita di controllo dell’impulso al gioco e una perseveranza in questo comportamento, che spinge e perdere tantissimi soldi.

Cosa succede nel cervello?

La dipendenza creata dal gioco patologico dipende da veri e propri meccanismi cerebrali del tutto simili a quelli che regolano l’assuefazione da eroina e cocaina. Infatti, quando queste droghe raggiungono il cervello, si legano ai recettori oppiacei, i quali sono concentrati in determinate aree cerebrali all’interno del circuito della ricompensa (che comprende la VTA, il nucleus accumbens e la corteccia). Anche i pazienti con Parkinson, che sviluppano gioco d’azzardo patologico (GAP), mostrano un’anomala iperattività nei circuiti nervosi responsabili della gratificazione, del piacere e del controllo dei desideri.


La dopamina (DA) è un neurotrasmettitore che aumenta la frequenza del battito cardiaco e la pressione sanguigna ed ha un ruolo chiave nel controllo del movimento da parte del cervello e per questo implicata nelle discinesie da Parkinson. Questa molecola è naturalmente presente nel cervello nei cosiddetti centri del piacere e la sua carenza è alla base della malattia di Parkinson. Per tale motivo si utilizzano alcune categorie di farmaci che sono in grado (con diversi meccanismi) di riaumentare la concentrazione di dopamina all'interno di questi circuiti.

Dopamina

La terapia dopaminergica va a stimolare oltre i circuiti cerebrali motori anche i circuiti non motori e in alcuni pazienti, in cui il circuito non motorio è ben conservato, la stimolazione è eccessiva e può causare il comportamento compulsivo. Va sottolineato che la maggioranza delle segnalazioni di sindrome patologica del gioco d’azzardo riguarda soggetti parkinsoniani in trattamento con agonisti dopaminergici in associazione a levodopa ed in particolare con il pramipexolo (Mirapexin) che mostra un’alta affinità per i recettori dopaminergici di tipo D3, localizzati nell’area limbica cerebrale.

Pramipexolo

La stimolazione della ludopatia e del gioco d'azzardo non è un prerogativa di un solo principio attivo, ma piuttosto di un'intera classe di farmaci. Un altro esempio arriva da casa Pfizer Italia,  condannata al pagamento di oltre mezzo milione di euro, tra danni morali ed economici, per gli effetti collaterali provocati da un farmaco per la cura del Parkinson, il Cabaser (cabergolina). Secondo quanto accertato, il farmaco avrebbe causato ludopatia e ipersessualità in un uomo di 60 anni residente nel centro Italia. La cabergolina è un derivato dell'ergot, che funziona come agonista dei recettori D2 della dopamina. Il principio attivo si utilizza contro la malattia di Parkinson in aggiunta alla levodopa.


Cabergolina

Molti degli effetti legati all'iperstimolazione nervosa sarebbero correlati ad elevati dosi di principi attivi e possono essere reversibili, se si riduce gradualmente e poi sospende la somministrazione del principio attivo.

L'intero contenuto di questo articolo deve essere considerato di carattere esclusivamente divulgativo e informativo. Non si intende in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.


Fonti bibliografiche:

I comportamenti compulsivi: Gioco d'azzardo, shopping sfrenato, ipersessualità - parkinsonitalia.it

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