Incendi e intossicazione da fumo

Biagio Flavietti • 26 luglio 2023

Incendi e intossicazione da fumo

Gli incendi stanno affliggendo gran parte dell'Europa, attanagliando piccoli centri rurali ma anche grandi città. Oltre ai danni strutturali ad edifici e beni materiali, gli incendi possono generare fumi e polveri sottili che possono creare danni anche all'organismo umano e nello specifico al sistema respiratorio. Soggetti con asma e BPCO possono subire serie ripercussioni, ma non sono i soli. Con questo articolo capiremo quali sono le cause legate all'intossicazioni da fumo e cosa fare se si vive una situazione di pericolo come un'incendio.

Quali sono i fattori di danno legati agli incendi?

In occasione di un incendio divampato e non controllabile si creano situazioni di estremo pericolo per chi si trova nelle prossimità dell'evento. Ma i pericoli per l’incolumità e la salute dell'individuo sono dovuti a diversi fattori:


  • all'azione diretta delle fiamme e dei materiali incandescenti;
  • al calore prodotto dalla combustione;
  • al fumo che si sprigiona dall’incendio;
  • alla presenza di polveri sottili.


Mentre le ceneri e il fumo sono percepibili e visibili nell'aria, le polveri sottili sono invisibili in quanto costituite da sostanze liquide e solide, di diametro compreso tra 2.5 e 10 micrometri (μm) e possono entrare facilmente in contatto con il sistema respiratorio. Sarà questo, insieme al fumo della combustione, il fattore di danno analizzato in questo articolo, tralasciando i danni ovviamente provenienti dalle fiamme, come ustioni e scottature. Questo perché le intossicazioni da fumo e polveri sottili possono colpire anche le persone non in diretto contatto con le fiamme, che cercando i mettersi in salvo.

Cosa succede all'organismo in conseguenza all'esposizione ai fumi e alle polveri sottili?

Il danno provocato dal fumo è principalmente legato a un danno a livello dell'apparato respiratorio, che si associa a tre differenti complicanze per l'organismo:


  • La prima reazione più immediata è dovuta al danno termico del calore sulle vie aeree superiori, con conseguente ostruzione e avvelenamento da ossido di carbonio.


  • Sindrome da distress respiratorio (ARDS) che si instaura a distanza di 24-48 ore dopo il danno termico;


  • complicazioni polmonari tardive, tra cui polmonite, atelectasie ed embolie polmonari.


Acetaldeide, benzene, acido cianidrico, ammoniaca, ossido di azoto e ossido di carbonio, sono solo alcune delle sostanze derivanti dalla combustione incompleta di materiali, che provocano irritazione ma anche bronco-costrizione e ulteriori danni all'organismo. I danni al corpo umano derivano proprio dalla broncocostrizione, con l'invana capacità di cercare di umidificare e raffreddare l'aria inalata, nel tentativo di proteggere il parenchima polmonare.

Cos'è l'intossicazione da monossido di carbonio?

Intossicazione da monossido di  carbonio. Credito: rumruay, Shutterstock, ID: 1890721909

L'intossicazione da monossido di carbonio (CO) è una condizione grave causata dall'inalazione e dall'accumulo di monossido di carbonio, un gas inodore, insapore e invisibile, prodotto dalla combustione incompleta di sostanze contenenti carbonio, come il carbone, il gas naturale, il petrolio e il legno. Questo gas si lega alla molecola di emoglobina presente nel sangue, riducendo la sua capacità di trasportare ossigeno ai tessuti del corpo. Quando una persona è esposta al monossido di carbonio, questo gas si lega all'emoglobina (200 volte) più facilmente e più strettamente rispetto all'ossigeno. Questa unione è così forte che impedisce all'emoglobina di trasportare l'ossigeno ai tessuti del corpo. Di conseguenza, il sangue diventa meno capace di trasportare ossigeno, e questo può causare un'insufficiente ossigenazione dei tessuti e degli organi.


I sintomi di questa intossicazione possono variare da lievi a gravi e includono mal di testa, vertigini, nausea, vomito, affaticamento, confusione mentale e, nei casi più gravi, perdita di coscienza, coma e persino morte. La gravità dell'intossicazione dipende dalla concentrazione di CO nell'ambiente e dalla durata dell'esposizione ai fumi.

sintomi da intossicazione

Quali sono i danni provocati dalle polveri sottili?

Le polveri sottili meritano un discorso a sé e, infatti, si tratta di particelle solide o liquide sospese nell'aria, caratterizzate da dimensioni molto ridotte e capaci di penetrare profondamente nel sistema respiratorio umano. Esse vengono classificate in base alle loro dimensioni, in particolare alla loro (AED), in tre categorie principali:


  1. Particolato PM10: questa categoria comprende le particelle con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micron (micrometri o μm). Le particelle PM10 includono polveri più grosse, come polvere di sabbia, pollini e particelle prodotte da attività umane, come le polveri sottili prodotte dai processi industriali.
  2. Particolato PM2.5: Questa categoria include le particelle con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 2.5 micron. Le particelle PM2.5 sono molto più sottili delle PM10 e possono penetrare più facilmente nel tratto respiratorio inferiore, raggiungendo i polmoni. Esse includono fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico da traffico veicolare e particolato prodotto da combustione.
  3. Particolato ultrafine: Questa categoria comprende le particelle con diametro inferiore a 0.1 micron. Queste particelle sono le più piccole e possono raggiungere anche gli alveoli polmonari. Sono prodotte principalmente da processi di combustione, come quelli dei motori a combustione interna.


Prima di pensava che l'intossicazioni da polveri interessasse le vie aeree e i polmoni, ma ora si sa che esistono particolati di 2.5 μm di diametro che possono essere respirati, cioè possono penetrare attraverso gli alveoli polmonari nel circolo sanguigno e raggiungere altri organi, depositandovisi e provocando malfunzionamento dell'organo stesso. Più sono piccole e più le polveri sottili creano danni, e quelle che si vengono a formare in occasione di incendi sono proprio quelle a diametro minore e quindi le più pericolose. Queste particelle possono peggiorare situazioni respiratorie già compromesse, quali quella dei pazienti con asma o BPCO o generare stati di intossicazione prolungati.

apparato respiratorio e polveri sottili.

Come prevenire un'intossicazione da fumi?

Purtroppo non esistono vere e proprie forme di prevenzioni, se non quella di allontanarsi dalla fonte dell'incendio e del fumo. Tuttavia la Protezione Civile ha stilato un vademecum per fronteggiare gli incendi e in particolare consiglia di:

  • Respirare attraverso un fazzoletto o una pezza bagnata ed evitare di avvicinarsi al fuoco.
  • Cercare una via di fuga sicura: una strada o un corso d'acqua. Non fermarsi in luoghi verso i quali soffia il vento. Si potrebbe rimanere imprigionati tra le fiamme e non avere più una via di fuga;
  • Stendersi a terra in un luogo dove non c'è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire e in questo modo si evita di respirarlo;
  • Se non si ha altra scelta, cercare di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata, per portarsi in un luogo sicuro; 
  • L'incendio non è uno spettacolo, quindi non sostare lungo le strade.
Foglietto illustrativo: cosa contiene e come leggerlo correttamente
Autore: Silvia Martinelli 26 settembre 2024
Composizione, indicazioni terapeutiche, dosaggio, effetti collaterali e tante altre informazioni utili da sapere prima di assumere un medicinale.
Influenza Aviaria: sintomi, prevenzione e rischi per l'uomo
Autore: Michele Guida 24 settembre 2024
Scopri tutto sul virus H5N1, di cui si sente spesso parlare all'interno di allevamenti di pollame in riferimento alla salute umana.
Lo scrub elimina l’abbronzatura?
Autore: Biagio flavietti 8 settembre 2024
Scopri quanto c'è di vero dietro la credenza che l'utilizzo di scrub e prodotti esfolianti possa ridurre l'abbronzatura e rendere la pelle più chiara.
Malattie rare: cosa sono e che incidenze hanno nella popolazione
Autore: Silvia Martinelli 1 luglio 2024
Interessano non più di 5 casi su 10.000 persone, le malattie rare sono patologie molto spesso di origine genetica, che non hanno terapie disponibili. Scopri di più su queste patologie e sui farmaci orfani.
Acetil Tirosina per accelerare l'abbronzatura: funziona davvero?
Autore: Biagio Flavietti 18 giugno 2024
Scopri se i prodotti acceleratori dell'abbronzatura, come gli spray a base di Acetil tirosina, sono realmente efficaci nel migliorare il processo di imbrunimento della pelle e come usarli correttamente.
Compliance: l'aderenza del paziente alle terapie
Autore: Silvia Martinelli 5 giugno 2024
Perché preferiamo assumere una compressa invece di ricevere un'iniezione? Perché si preferisce una terapia breve piuttosto che molteplici assunzioni giornaliere? Parliamo insieme di Compliance.
MOSTRA ALTRI ARTICOLI