D-mannosio per combattere la cistite

Biagio Flavietti • 3 settembre 2023

Il D-mannosio per combattere e prevenire la cistite

Il 20-30% delle donne adulte sviluppa uno o più episodi di cistite durante l'anno, incidenza che è destinata ad aumentare con il passare degli anni e pur sembrando una patologia tutta al femminile, in realtà colpisce anche gli uomini. Nell'articolo di oggi si parlerà di D-mannosio, proposto come rimedio naturale contro la cistite e del suo peculiare meccanismo d’azione efficace nel contrastare i batteri responsabili dell'infezione.

Che cos'è il D-mannosio?

D-mannosio e L-mannosio

Il D-mannosio è uno zucchero semplice a sei atomi di carbonio, che viene estratto solitamente dal legno di betulla o di larice. Anche il nostro organismo è in grado di produrlo a partire dal glucosio e lo utilizza per costituire glicoproteine e glicolipidi. Una volta assunto per via orale, viene in gran parte eliminato attraverso le feci e le urine, dove esplica la maggior parte dei suoi effetti terapeutici. Il suo utilizzo è stato suggerito in modo da cercare di limitare l’assunzione di antibiotici e circoscriverli solo agli episodi acuti di cistite, così da contenere anche gli effetti collaterali che ne derivano dall’uso frequente (diarrea, disbiosi e soprattutto antibiotico-resistenza).

Cos'è la cistite?

La cistite è un'infiammazione della mucosa vescicale causata, nella maggior parte dei casi, da microrganismi che derivano dalla flora batterica intestinale (e che quindi non sono più nella loro sede fisiologica). I batteri intestinali non sono sempre nocivi, anzi sono fondamentali per la salute del nostro corpo, tant’è che quando si trovano in una condizione di equilibrio (eubiosi) hanno un ruolo benefico, producendo sostanze essenziali per la funzionalità e il benessere dell’organismo, in quanto coadiuvano, tra le altre cose, i meccanismi digestivi e metabolici e l’efficienza del sistema immunitario.


Tuttavia, fattori come una dieta non adeguata o un uso indiscriminato di antibiotici, possono portare ad una condizione di disbiosi, nonché ad un disequilibrio batterico che favorisce la proliferazione di agenti patogeni. Tra questi batteri patogeni c’è senza dubbio Escherichia Coli, che si stima essere responsabile dell'85% delle cistiti ambulatoriali e del 50% di quelle ospedaliere. Questo batterio proveniente dal retto, per una vicinanza anatomica femminile, risale facilmente nella vescia e nella breve uretra (nei maschi è più lunga) e si attacca alle mucose dell'apparato uro-genitale.


In condizioni fisiologiche, la donna possiede una popolazione di Lattobacilli (Lactobacillus acidophilus) che rappresentano circa il 90% dei microrganismi vaginali totali e che garantiscono il corretto pH acido urogenitale, trasformando il glicogeno, presente nelle mucose, in acido lattico. Tutto ciò crea un'ambiente sfavorevole per l'azione di microbi patogeni, risultando un meccanismo difensivo efficace. Quando, per svariati motivi, la microflora batterica vaginale si altera e il pH vaginale aumenta, con esso aumenta la suscettibilità alle infezioni di patogeni (come Escherichia coli).


In sintesi, quando questi batteri proliferano in modo incontrollato nell’intestino, possono fuoriuscire insieme alla feci, contaminare il perineo ed entrare nella vagina (data la distanza ravvicinata), per poi raggiungere facilmente la vescica risalendo la breve uretra femminile, causando così una condizione di cistite.

Meccanismo cistite. Immagine di ASM.

Come funziona il D-mannosio?

Attraverso studi al microscopio, si è osservato che l'Escherichia coli presenta sulla propria superficie esterna delle appendici filamentose note come fimbrie o pili. Grazie a questi piccoli tentacoli e alla presenza di adesine FimH localizzate all’estremità dei pili, E.Coli riesce ad aderire alle cellule epiteliali e a colonizzare i tessuti vaginali, infettandoli.


Il meccanismo d’azione alla base dell’attività anti-batterica del D-mannosio è rappresentato dall’inibizione competitiva dell’adesione di E.Coli alle cellule uroteliali, in quanto lo zucchero si lega alle adesine FimH del batterio, interferendo con il primo stadio del processo infettivo determinato proprio dal legame delle adesine FimH con i recettori glicosilati presenti sulla superficie delle cellule dell’epitelio vescicale e vaginale. L’elevata affinità che il D-mannosio presenta per le adesine FimH è dovuta al fatto che questo zucchero presenta una struttura molto simile al sito di legame dei recettori glicoproteici uroteliali, svolgendo appunto un’azione di inibitore competitivo dell’adesione batterica quando presente in concentrazione sufficiente per contrastare E.Coli.


Come abbiamo detto inizialmente, il mannosio viene eliminato prevalentemente attraverso le urine e, vista la sua capacità di legarsi avidamente ai pili batterici, durante l’escrezione porterà con sé anche i patogeni responsabili della cistite, rappresentando un’ottima arma per ridurre il rischio di infezione vescicale da E.Coli.

Di fatti, anche l’utilizzo di mirtillo rosso americano come rimedio naturale contro la cistite, sembra essere dovuto proprio alla significativa presenza di mannosio al suo interno.

Altro effetto positivo del D-mannosio:

L’azione benefica del D-mannosio nei confronti della cistite è dovuta anche ad un altro fattore: infatti questo monosaccaride rientra nella categoria dei cosiddetti prebiotici, nonché tra le sostanze in grado di superare l’intestino tenue senza essere assorbite per poi raggiungere gli ultimi distretti dell'intestino, dove verranno idrolizzate ed utilizzate in loco dalla flora batterica come nutrimento, favorendo così una condizione di eubiosi, a discapito della proliferazione di batteri patogeni.

Conclusione:

Ad oggi il D-Mannosio non è ancora impiegato dalla medicina ufficiale nel trattamento della cistite, ed è quindi difficile esporsi chiaramente sui dosaggi e sui possibili effetti collaterali, i quali sembrerebbero però abbastanza limitati trattandosi di una sostanza prodotta dal nostro organismo e anche comunemente presente in alcuni alimenti.


Non dimentichiamo però che, per quanto il D-mannosio possa essere d’aiuto nel ridurre il rischio e la recidiva di cistiti, occorre considerare anche molti altri fattori per risolvere questa problematica, tra i quali seguire una dieta equilibrata a favore di cibi salutari e contenenti fibre, bere almeno 2 L al giorno d’acqua, regolarizzare la funzionalità intestinale e favorire l’equilibrio della microflora intestinale e vaginale con l’assunzione di probiotici adeguati.


Sono tantissimi gli integratori e i prodotti salute che uniscono l'azione del D-mannosio a quella del mirtillo rosso americano e di fibre e probiotici, capaci di agire sinergicamente sul benessere intestinale e urinario. Molti di questi prodotti vengono consigliati per ridurre le recidive e attenuare l'entità della cisite.






L'intero contenuto di questo articolo deve essere considerato di carattere esclusivamente divulgativo e informativo. Non si intende in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.


Fonti bibliografiche:


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